Uno studioso americano qualche anno fa ha elaborato un modello in grado di individuare delle “tipologie umane” e di comportamento a partire dalla cosiddetta permeabilità all’innovazione.

In particolare, aveva indicato una specifica categoria di persone particolarmente disponibili al cambiamento a fare da avanguardia e a sdoganare l’innovazione rispetto a fasce più ampie di popolazione. A questo proposito, egli parlava di “early adopters”, di “primi adottanti”: avete presente gli zii di una quindicina di anni fa puntualmente presi per il culo alle feste della comunione perché utilizzavano quei giganteschi e pesantissimi affaroni per telefonare a distanza pagando per giunta una fortuna di bolletta telefonica? Ecco quegli zii, così buffi, sono stati importantissimi per socializzare l’innovazione dei telefonini cellulari.

Allo stesso modo, c’è una parte di mondo, una parte molto piccola a dire il vero, che, pagando di suo, riveste i panni di “prima adottante” rispetto ad una auspicata inclusione dell’Est Europa. Quando dico “pagando di suo” intendo che andare da Palermo a Barcellona costa 80 euro circa andata e ritorno mentre il biglietto per Skopje l’ho appena pagato 512 euro; intendo che telefonare a Parigi o Londra o anche New York posta pochi centesimi di euro al minuto, mentre telefonare a Skopje costa quasi un euro al minuto; intendo che una lettera in posta prioritaria per essere recapitata oltre adriatico impiega 15 giorni e più.

C’è una parte di mondo, di early adopters, che si accolla tutte queste difficoltà ma che spera davvero che il resto del mondo possa sbrigarsi ad accettare l’inclusione, ad adeguarsi, perché la fatica è davvero gigantesca.

Ecco, in questo senso, leggere sul blog di Belgrado, che per la prima volta una compagnia aerea low cost collegherà Belgrado con la Germania a 19 euro lascia ben sperare che fra 10 anni anche Skopje potrà essere a portata di mano!