“SEOBE”

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(Migrazioni, ovvero peregrinazioni di un serbo e mezzo nell’estate italiana)

Alla fine di maggio, due giorni dopo una stressantissima sessione d’esami ai danni di una quarantina di impavidi studenti d’italiano, con l’ex-quadrumane in piena sbavante dentizione e il peugeottino da rottamare senza climatizzatore (jebiga!), finalmente partiamo per l’Italia, con il seguente itinerario: Prokuplje, Nis, Beograd, Zagrab, Ljubljana, Trieste, Pisa. Dopo una settimana relativamente tranquilla e temperatura media accettabile, rottamato il troiaio, prendiamo il Torino-Siracusa e nonostante Lara arriviamo sani e salvi dopo sole 16 ore. Alla stazione mio padre. Agguanta la sua primanipote e ci caca in stazione con 4 valige, girello, carrozzina e borsone sulle groppe. Prime bestemmie plurilingue. Temperatura minima 39 gradi. I serbi si adattano benissimo alle temperature siberiane, ma non all’afa sicula… Vogliamo parlare del cibo ? Mio marito è uno che il mare la prima volta l’ha visto a trent’anni e che non fa differenza tra un polpo in insalata e una piovra assassina. Naturalmente a casa mia si mangia prevalentemente pesce. Il mangiatore di burek, kavurma, karadjordjeve, pihtije, peceno prasence e, in generale, roba grassa-grassa fritta-fritta è allo sconforto più totale. In compenso, per i miei genitori non è possibile non amare il pesce e fare colazione alla continentale e non con granita e brioscia . C’è caldo, molto caldo, troppo caldo. Anche la quadrumane ha strippato, non dorme né di pomeriggio né di notte, le zanzare l’assalgono impietosamente. Unico fatto positivo, il mare a 30 metri da casa. Per calmare mio marito lo mando ogni giorno in spiaggia, accollandomi del tutto le cure genitoriali. Ah, non vi ho detto della macchina ! A Pisa avevamo rottamato la peugeot-quella famosa che nemmeno i maiali- e, la missione a siracusa prevedeva anche il ritiro dell’auto nuova. Devo fare una parentesi. Dopo i primi viaggi con la vecchia p. ci siamo accorti di aver bisogno di un mezzo spazioso. Abbiamo pensato alla touran, e cominciato a girare per saloni. In serbia in prezzi erano improponibili (volevamo registrarla qui), così abbiamo deciso di comprarla a siracusa, dagli amici di famiglia e ad un prezzo decisamente vantaggioso. Dopo una settimana di soggiorno l’auto è arrivata e siamo andati a ritirarla. Dopo diversi lustri di onorato servizio, il vecchio mercedes di mio padre è morto di gelosia e crepacuore. Perché ve lo racconto ? Per parlare di guida. Io manco da Siracusa ormai da 15 anni, la patente l’ho presa altrove e oltretutto sono anche negata. Mio padre si è rifiutato di guidare la turan, perché a lui il diesel da fastidio, mia madre non guida più da anni per motivi di salute, insomma mi è toccato lanciarmi nella giungla del traffico aretuseo. I siracusani guidano in maniera selvaggia, indisciplinata. In confronto i prokupcani (gli abitanti di Prokuplje) sono dei prussiani. La cosa è durata fino alla partenza per pisa. Il mercedes è finito dallo sfattino. Io, per poco, non sono finita a psichiatria. Fra tutti sti casini abbiamo anche battezzato Lara e scoperto che il suo nome non figura nel calendario cattolico, e che dunque, con grande rammarico di sua nonna, non ha onomastico. Ma perché giù festeggiano l’onomastico ? Ma che c’è da festeggiare ? Comunque alla fine siamo ripartiti per pisa, ancora in treno, perché non avevo voglia di far fare a mio marito siracusa-pisa in macchina; l’auto sarebbe arrivata in bisarca di li a qualche giorno. In realtà abbiamo dovuto aspettare due settimane, con le ferie agli sgoccioli e un tasso di nervosismo crescente. Abbiamo fatto ricorso allo shopping terapeutico, e quando siamo finalmente entrati in possesso della macchina, l’abbiamo riempita in modo inverosimile (80% roba per Lara) e siamo ripartiti per la Serbia. Viaggio tranquillo, nessun controllo alle dogane nonostante il carico, per la prima volta sono stata felice di rivedere Prokuplje dopo l’Italia. Ecco, sono finite le ferie, adesso posso riposarmi, ho pensato. Kurac ! L’orto da salvare, la casa da imbiancare, il garage da costruire i tappeti da lavare, il battesimo ortodosso da organizzare… Il battesimo…Io volevo chiamare l’orchestra di Boban Markovic, ma mio marito non ha voluto, “roba da serbi”, non se ne parla ! Così ci siamo limitati ad una festa sobria al ristorante, senza musica. Per quanto riguarda la cerimonia, Lara si è mostrata equidistante rispetto ad entrambe le confessioni, ha urlato e pianto sia in italia che qui, roba da esorcista ! Comunque siamo sopravvissuti, ma il prossimo anno in Sicilia ci si va a settembre, non appena fatta la zimnica, non prima. Che dire, siamo tornati alla vita di tutti i giorni, abbiamo quasi finito il garage, Lara cammina e comincia a parlare (mamma, papà, hocu !), da una settimana manca l’acqua… Vi lascio con un’esortazione e due domande: 1) avete per caso il dizionario OBOD verdearancio ? Buttatelo via ! Traduce “tasso di cambio” come “tassa sugli scambi”… 2) Come sono i rapporti suoceri/nuore e/o generi nelle unioni “miste” ? 3) Sapete in quale romanzo si trova la citazione “Era gente che non sapeva commerciare ma che sapeva morire” che apre il blog di Babsi ? Io l’ho scoperto per caso in questi giorni…