CoccoH Bello!

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Quest’estate, a margine del matrimonio, sono successe un bel po’ di cose notevoli. Gli episodi d’interazione siculo-macedone di sicuro, però, meritano un posto d’onore fra i microeventi che hanno arricchito le nostre giornate.

Ne abbiamo filmato uno, che vi proponiamo a titolo esemplificativo. Diciamo subito che “Cocco Bello” è diventato il tormentone dell’estate: ai macedoni l'”abbanniata” deve essere piaciuta dato che la ripetevano in ogni momento utile, cercando di imitare la voce strozzata con aspirazione finale del venditore ambulante.

Un’altra cosa interessante, è l’interazione vera e propria (che abbiamo coperto da un filtro per motivi di privacy): mio suocero è l’acquirente mentre il mio compito sarebbe dovuto essere quello di tradurre (anche se non parlo macedone!). In realtà, però, il mio ruolo viene subito ridimensionato perché i due non sembrano aver bisogno di me: si capiscono al volo.

L’oggetto del contendere è la dimensione del pezzo di cocco: deve essere grosso (po golemo) e il venditore lo sa già, e proprio per questo propone due pezzi grossi a “due e”, ovvero due euro.

La trattativa sembra andare troppo per le lunghe tanto che spunta un bel: “ajde davaj”, che in siciliano sarebbe “amunì rammi ‘cca”.

Portata a termine la transazione, il nostro amico venditore può riprendere l’abbanniata e ricominciare il suo cammino verso il prossimo cliente.

CoccoH bello! (Amunì provateci anche voi!)

P.s. dimenticavo, il “grazia” finale di mio suocero è un capolavoro!