Vi avevo promesso una seconda riflessione, la trovate da samopravo a margine di un post che aveva fatto arrabbiare molti di noi e che si è trasformato in una bellissima discussione.

Date un’occhiata!

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posted at 12pm on 26/03/08 | 4 comments | Filed Under: Senza categoria

Trovo finalmente il tempo di dare un contributo a questo splendido blog, e sottolineo splendido!
Dopo aver vinto contro chi in passato aveva affermato di non dare un visto a Tamara neanche in caso di matrimonio, mi trovo qui a tirare le somme di 8 mesi di convivenza con la mia “Tam” (ho il vizio bruttissimo di abbreviarle il nome!).

Anche se con Tamara ci conosciamo da più di 5 anni, capisco ora chi afferma che dalle diversità c’è solo un arricchimento culturale continuo. Innanzitutto ora lei conosce meglio l’europa e in più in dettaglio l’italia ed io ovviamente i Balcani e più in dettaglio la Serbia. Non ci fraintendete, tutta la vita abbiamo viaggiato e visitato molti posti in giro per il mondo ma conoscere un paese è tutta un’altra storia. Significa capire lo stile di vita, cosa pensa la gente comune, le loro aspirazioni e le loro paure, la loro cultura ed infine le abitudini alimentari che a mio avviso riassumono tutti i concetti elencati fin qui !

Alla luce di queste scoperte giornaliere sulla vita degli italiani e quindi degli europei in genere, con Tamara c’è sempre da discutere, c’è sempre un argomento da trattare e da sviscerare. Questo rende la giornata interessante e piena di riflessioni, di confronti con chi ha sempre abitato fuori dal mio paese. Per me è un po’ come mettermi di fronte ad uno specchio.

Soltanto osservandola cucinare capisco la differenza di qualità di cibo tra l’Italia e la Serbia. Non posso riportare per decenza su questo blog le parolacce che Tamara “spara” quando mette una nostra fettina di petto di pollo, bistecca o fettina di vitello sulla padella. Vederla restringersi e buttare fuori acqua al punto di bollire la rende un tantinello nervosa! Tralascio i commenti sul colore della carne di pollo .. ve li lascio immaginare! Mi sono tornate in mente le parole di mia nonna quando era ancora in vita e cucinava per noi nipoti: “Eh caro Alessandro , ai tempi miei non era cosi, la carne era carne e la mozzarella era mozzarella !”

A novembre Tamara mi fece riflettere sulla festa di Halloween. Una “festa” anglo-americana che non ci appartiene, che non fa parte della nostra cultura. Io da piccolo non andavo in giro per il mio palazzo a bussare alle porte dei vicini recitando “dolcetto scherzetto” come fa adesso mia figlia! Io da piccolo a Novembre andavo al cimitero a depositare un fiore sulla tomba dei miei parenti.

“Le uova di cioccolata ?” mi ha urlato nell’orecchio a pasqua Tamara! “Si” ho risposto guardandola stupita “perché cosa c’è di strano, c’è anche la sorpresa dentro” aggiunsi ! Dopo mezz’ora di conversazione Tamara è riuscita ad accedere i neuroni più reconditi della mia mente, facendomi ricordare che da bambino a Pasqua io ed i miei fratelli insieme con mia mamma dipingevamo le uova sode! Proprio come avviene tutt’ora in Serbia. Che fine ha fatto quella abitudine che radunava attorno ad un tavolo tutta la famiglia, che la teneva unita a ridere, giocare e scherzare? Una abitudine che non aveva bisogno di una televisione ed un cartone animato per tenere impegnati i bambini (pessima abitudine dei genitori di oggi)!

Mi rendo conto da dettagli che sembrano stupidi che stiamo perdendo il lato umano delle cose.

Ricordo inoltre, quando Tamara entrando in casa a Milano restò sorpresa del fatto che non poteva accendere lavatrice, lavastoviglie e asciugacapelli assieme. Ci ho messo 3 giorni a spiegarle che i nostri contatori sono limitati a 3KW ! Non riusciva a comprenderne le ragioni, in Serbia solo ora parlano di limitare i KW a 11,5 !

Amo Tamara, amo i suoi pregi ed i suoi difetti e per me avere qualcuno che come italiano mi mette di fronte ad uno specchio è stato un dono prezioso. Stimoli a riflettere sono sempre i benvenuti. Mi sto rendendo conto come paese dove stiamo andando e adesso mi viene da sorridere quando qualcuno commentando la Serbia mi dice “Ehhh vabbé, sono 50 anni indietro a noi”. Indietro rispetto a cosa ? Dove siamo noi italiani ? Indietro rispetto all’economia ? Come padre se penso che i miei figli avranno un lavoro “precario” magari in qualche call center senza la possibilità di comprarsi una casa mi vengono i brividi !

Io ho già deciso, se la Serbia non entra in Europa e quindi non diventa come noi vado a vivere gli ultimi giorni da pensionato a casa di Tamara (questo lei ancora non lo sa!!!!). Vado a vivere come vivevamo noi 50 anni fa!
Un abbraccio a tutti !

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posted at 2pm on 24/03/08 | 18 comments | Filed Under: Senza categoria

LOCATIVO
Il locativo è il caso che esprime e determina il posto e/o l’ambiente in cui l’azione ha luogo:
– Motocikl je parkiran u garaži. (La motocicletta è parcheggiata nel garage);
– Drvo pluta na vodi. (Il legno galleggia sull’acqua);
– Kliza?i kližu po ledu. (I pattinatori stanno pattinando sul ghiaccio);
– Mnogi turisti putuju prema Hrvatskoj kako bi se kupali u hrvatskom moru. (Molti turisti viaggiano in Croazia per nuotare nel mare croato);

Le preposizioni che usualmente precedono il locativo sono: na, o, po, pri, u.

STRUMENTALE
Lo strumentale è il caso che esprime la compagnia o lo strumento attraverso il quale compiamo l’azione:
– Hrvoje ide u školu sa svojim prijateljima. (Hrvoje va a scuola con i suoi amici);
– Iskopala sam krumpir rukama. (Ho scavato le patate con le mie mani).

Le preposizioni che usualmente precedono lo strumentale sono: s(a), pred, za, nad(a), pod(a), me?u.

Colgo l’occasione per augurarvi SRETAN USKRS!

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posted at 1pm on 22/03/08 | 6 comments | Filed Under: Senza categoria

Samopravo

Chi vuole saperne di più su cosa sta succedendo in Kosovo, fuori dalle veline dell’informazione televisiva, può dare un’occhiata allo splendido blog Samopravo.

Bellissimo e utilissimo per capire cosa davvero stia succedendo a Mitrovica il reportage sugli ultimi incidenti.

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posted at 8pm on 19/03/08 | 12 comments | Filed Under: Senza categoria

Ci dispiace per il nostro amico Fili ma la versione del blog cucinare lontano ci sembra sopraffina, perfetta!

Per questo ve ne rendiamo subito conto, copincollandone il contenuto a futura memoria!

Baclavà o Baklavah o Baklawah che dirsivoglia…

baklava
Foto della nostra cara Seesaw.

Già che abbiamo citato la pasta phyllo nel post precedente, logicamente si arriva a questo dolce dolcissimo che è simbolo della grande pasticceria turca ereditata da tutti i paesi dell’ex Impero Ottomano.
Questa è la mia ricetta, frutto di una vita di assaggi (soptattutto…) e di ricerche attraverso nonna, zie, amiche e pasticceri orientali. Si può fare con la phyllo o con la pasta da brik maghrebina, leggerissimamente più spessa ma va bene uguale.

Per 6
20 fogli di pasta fillo o brik
100g di noci tritate finemente
100g di mandorle tritate finemente
100g di pistacchi tritati finemente
2 cucchiai da minestra di zucchero
cannella in polvere
burro fuso

Sciroppo:
25 cl d’acqua,
150 g di zucchero,
4 cucchiai di miele,
il succo di 1 limone
1 cucchiaio di acqua di fior d’arancio

Fare prima lo sciroppo:
mescolare l’acqua e lo zucchero e addensare sul fuoco a bollore fino a quando non è spesso ma non troppo.
Agiungere gli altri ingredienti dello sciroppo e lasciare raffreddare. Mettere in frigo per almeno un paio di ore (deve essere molto freddo).

Preparare il dolce (calcolare i tempi perché il dolce dovrà essere annaffiato con lo sciroppo appena uscito dal forno e bollente).
Mettere mandorle, pistacchi, noci e zucchero nel mixer e tritarli finemente ma non in farina.
Stendere 12 fogli di fillo o brik prealabilmente spennellati sulle due facce con abbondante burro fuso, l’uno sopra l’altro.
Stendere il miscuglio noci-mandorle-zucchero sopra l’ultimo foglio e spolverare con cannella abbondante.
Coprire il tutto con altri 8 fogli imburrati bene.
Con un coltello affilato e bagnato in acqua calda tagliare il dolce a rombi spingendo la lama del coltello fino all fondo della teglia.
Infornare a 180° per una quarantina di minuti, fino a quando il dolce è dorato color miele chiaro (non deve essere troppo scuro).
Appena uscito dal forno, annaffiare il dolce subito con lo sciroppo ghiacciato, in modo che lo sciroppo penetri bene in tutti i tagli dei rombi.
Lasciare raffreddare e mangiare a temperatura ambiente.
Nei paesi dove si fa, il baklavà non si mangia mai come dessert dopo pasto, ma come merenda o spuntino, sempre servito con un bicchiere di acqua fresca e a volte con thè o caffè.
Si conserva bene un giorno o due fuori dal frigo.

Grazie infinite, Jean-Michel!

AGGIORNAMENTO: La nostra amica Milijana, a quanto pare, le tiene sempre in tasca:

Orbit - Baklave

Eh!

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posted at 11am on 16/03/08 | 9 comments | Filed Under: Senza categoria

Signore e signori ecco a voi i Kal!

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posted at 10pm on 15/03/08 | no comments | Filed Under: Senza categoria

Innanzitutto mi scuso per il grande intervallo di tempo tra la lezione 6 e questa, ma ho avuto un casino di cose da fare. Comunque, torniamo a noi!
Allora, il vocativo è il caso utilizzato per chiamare qualcuno/a. “Purtroppo” nella lingua parlata oggi si sente spesso (e vi dico a Spalato si porta molto questa cosa tra i giovani) utilizzare il nominativo al posto del vocativo: grammaticalmente parlando E’ SBAGLIATO!!!
Veniamo a qualche esempio facile facile (poiché facile è l’argomento):

Miroslave, stani – Miroslav fermati!
Mirjano, do?i ovdje – Mirjana vieni qui!
Nemam novca, Stjepane – Non ho soldi, Stjepan.

Particolarità (Sorpresi? No eh? Bravi…):
I sostantivi che al nominativo singolare escono in consonante non palatalizzata hanno al vocativo singolare la desinenza -e. Quelli che escono al nominativo singolare in consonante palatalizzata hanno al vocativo singolare la desinenza -u.

Grad – Grade
Prijatelj – Prijatelju

Alcuni sostantivi che escono al nominativo singolare in -ar possono ricevere -u al vocativo (pisar – pisaru; gospodar – gospodaru; djever – djeveru). Gli stessi sostantivi, però, possono avere anche il vocativo in e: pisare, djevere. Solamente gospodar ha come preferenza gospodaru e car ha solamente care.

I sostantivi che al nominativo singolare escono in gutturale (k, g, h) convertono davanti alla desinenza -e del vocativo singolare la gutturale in palatale, cioé k-?, g-ž, h-š:
Junak-juna?e
Drug-druže
Siromah-siromaše

I sostantivi in -?ak, -dak, -tak, -sak e -zak fanno il hanno il vocativo singolare in -u (e comunque sono forme abbastanza rare):
Ma?ak-Ma?ku
Hladak-Hlatku
Mozak-mozgu

I sostantivi tetak e posinak hanno il vocativo te?e e posin?e. Sinak ha il vocativo sinko.

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posted at 11am on 11/03/08 | 21 comments | Filed Under: Senza categoria

Certo avere il giusto testimonial aiuta. Apprendiamo che Björk ha appena dedicato il suo nuovo pezzo, Declare Independence (in vero dedicabile a tutte le dichiarazioni d’indipendenza del mondo) al popolo Kosovaro.

Il video è straordinario, di un Gondry al massimo livello mentre Bjork si conferma alle sue solite altezze stratosferiche!

Quasi, quasi… (eh!)

P.s. Lo scherzetto le è costato la cancellazione del prossimo concerto a Novi Sad e l’esclusione dall’Exit Festival!

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posted at 11pm on 04/03/08 | 18 comments | Filed Under: Senza categoria

I messinesi vogliono l’indipendenza dalla Sicilia!

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posted at 3pm on 03/03/08 | 7 comments | Filed Under: Senza categoria

Planisfero

Se qualcuno dei nostri lettori si stesse domandando dove esattamente si trovi il nuovo stato del Kosovo, ci pensa il sito ufficiale del turismo kosovaro a chiarire:

Kosovo is located in the heart of South East Europe. Kosovo is situated between the 42° and 44° parallels of northern hemisphere and between the 20° and 22° meridians. Positioned in the centre of the Balkan Peninsula, it presents an important junction of the Median and Southern Europe, and the Adriatic and Black Sea. Kosovo’s area is 10,908 km2 and is populated by over 2 million people.

Avete mai visto un sito del turismo che per presentare il paese che rappresenta lo posiziona usando meridiani e paralleli?

Secondo voi questo nuovo modo è figlio dalla diffusione di google maps (e quindi anticipatore di una nuova tendenza!) o della necessità del nuovo stato di posizionarsi nel mondo, senza tirare in ballo gli stati confinanti?

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posted at 11pm on 26/02/08 | 8 comments | Filed Under: Senza categoria

Con questo post inauguriamo delle riflessioni in profondità sulla questione dell’indipendenza del Kosovo, venendo incontro alla necessità che tutti avvertiamo, di elaborare il cambiamento che in questi giorni sta scuotendo la regione.

Come molti che arrivano a burekeaters in questi giorni cercando di capire cosa stia succedendo nei balcani (a proposito scusateci, se non abbiamo voglia di spiegare come si dovrebbe), qualche anno fa, ero costantemente alla ricerca di notizie e di “spiegazione” di un’altra guerra, in un altro posto per me dell’anima, l’Irlanda.
A quei tempi, divoravo tutto, il diario di Bobby Sands, scritto a Long Kesh, tutti i film che raccontavano la questione, tutta la musica che veniva dall’Irlanda (esclusi gli U2!) e persino la poesia: la raccolta di poesie di Seamus Heaney pubblicata da Marcos y Marcos, consumata e sporca di caffè, rimane, ingiallita a testimonianza di questa passione. Fra le letture che cercavo, incappai in un libro fondamentale, per quel periodo della vita, “Per una libera Irlanda“, di Gerry Adams, allora leader del Sinn Fein, noto come braccio politico dell’Ira, l’esercito repubblicano irlandese. Mi ricordo l’inizio del libro, che, partiva dal ricordo della sua vita, di come la politica e l’attivismo l’avessero segnato fin da ragazzino.
Egli diceva che da ragazzino dava per scontato che gli irlandesi cattolici in Irlanda del Nord fossero i poveri e dava anche per scontato che tutti coloro che conducevano una vita benestante, che avevano un impiego stabile magari in qualche amministrazione fossero orangisti (ovvero filo-inglesi). Sembrava che così andasse il mondo, naturalmente, e che quindi così sarebbe sempre andato.
Gerry Adams attribuisce la nascita della sua coscienza politica proprio alla presa d’atto dell’ingiustizia della situazione e parallelamente alla presa d’atto della possibilità di cambiare. Attraverso la lotta, sarebbe stato possibile, riequilibrare la situazione, una lotta, aspra e violenta, con tanto di esercito, per la liberazione e l’indipendenza dell’Irlanda oppressa.
Ecco, ai tempi, la forza delle sue parole e l’eloquenza dei suoi racconti mi colpì molto, così tanto che ancora la ricordo come cosa viva.
Devo però dire che, cogli anni, credo di aver cambiato idea rispetto a quelle considerazioni, nel senso, che non credo che spieghino tutto, anzi credo, che posta la buona fede dei combattenti come Gerry Adams o Bobby Sands, le loro storie di sofferenza non rispondano alla mia domanda fondamentale. (altro…)

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posted at 2pm on 23/02/08 | 34 comments | Filed Under: Senza categoria

Kosovo je Srbija

Trovato fra i commenti del Post del maestro.

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posted at 7pm on 22/02/08 | 2 comments | Filed Under: Senza categoria

Diciamo una cosa, il riconoscimento di uno stato è un atto supremamente politico: avviene da parte di un governo sfiduciato e ciò è illegittimo. Un governo sfiduciato può solo attenersi all’ordinaria amministrazione, in attesa, che un nuovo governo con la fiducia delle camere, venga nominato.

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posted at 8pm on 21/02/08 | 15 comments | Filed Under: Senza categoria

Da Visoko per i Burekeaters, Kleopatra Tutankamonovi?

Siamo in tanti che siamo curiosi, che vogliamo sapere cosa c’è dietro la storia delle piramidi di Visoko. Se sia una bufala o meno, questo però non è il tema del post. Per chi non lo sa, il popolo della Bosnia (qui intendiamo tutte le nazioni, religioni, gruppi, squadre di calcio blahblahblah) è un misto pazzesco e soprattutto spiritoso. Siccome la faccenda delle piramidi ci ha offerto una fonte abbondante di battute e varie altre “esercitazioni intellettuali”, non passa un giorno senza che si senta in giro qualcosa a questo proposito. Recentemente abbiamo visto in giro un’immagine della scoperta più recente.

Il commento lo lasciamo a voi.

behka_i_ljuca.jpg

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posted at 10pm on 19/02/08 | 4 comments | Filed Under: Senza categoria

Volevo farvi sentire un po’ di musica di alcune band Jugoslaveche hanno il ritmo un po’ diverso rispetto alle varie Cece, Dragane & Co. La musica che ascolto (e ascoltavo) e sempre stata quella del ritmo un po’ piu duro, tipo rock e punk. Parlo di musica che ascoltavamo a casa preparando i panini per “filmski maraton” o giocando i giochi di società. Comincerei con questa…

Igra r’n’r cela Jugoslavija Balla r’n’r tutta la Jugoslavija
   
Pokupimo boje koje padaju sa neba Raccogliamo i colori che cadono dal cielo
Dovoljan je dodir samo to nam treba Basta un tocco è quello che ci serve
Zaboravi na juče hajde pogledaj u sutra Dimentica l’ieri guarda al domani
Videćeš da želi, videćeš da možeš Vedrai che puoi, vedrai che ce la fai
Odgovori koje tražiš nisu baš daleko Le risposte che cerchi non sono così lontane
Pogledaj u sebe, pogledaj u sebe Guarda dentro di te, guarda dentro di te
Neka tvoja glava bude samo tvoja briga Che il tuo pensiero sia solo tuo
Nedaj da joj govore neka sama otkrije Non sentire gli altri, scopri da solo
   
Igra r’n’r cela jugoslavija sve se oko mene spravlja i savija x2 Balla r’n’r tutta la jugoslavija tutto intorno a me si agita x2
   
Pokupimo zvuke koji padaju sa neba Raccogliamo i suoni che scendono dal cielo
Dovoljan je dodir samo to nam treba Basta un tocco è quello che ci serve
Dali pratiš znake koji stoje oko tebe? Segui i segni che stanno intorno a te?
Videćeš da želiš videćeš da možeš Vedrai che puoi, vedrai che ce la fai
To što sada kriješ niko ne vidi na tebi Quello che nascondi nessuno può vederlo
Pogledaj u sebe, pogledaj u sebe Guarda dentro di te, guarda dentro di te
Neka tvoja glava bude samo tvoja briga Che li tuo pensiero sia solo tuo
Nedaj da joj govore neka sama otkrije Non sentire gli altri scopri da solo
   
Igra r’n’r cela jugoslavija sve se oko mene ispravlja i savija x4 Balla r’n’r tutta la jugoslavija tutto intorno a me si agita x4
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posted at 10pm on 18/02/08 | 15 comments | Filed Under: Senza categoria

Io e Biljana pensiamo che l’indipendenza del Kosovo sia un duro colpo per i burekeaters. Per tutti i burekeaters. Per tutti quelli che credono in una cultura comune dei balcani, che credono che etnie diverse possano convivere e promuovere interessi collettivi oltre la piccola patria.

I fatti ci dicono, invece, che oggi in Europa nasce l’ennesima piccola patria. Nasce tristemente, perché blindata dai soldati e senza alcun compromesso.

Speriamo che questa iniziativa non scateni violenza: noi, che conosciamo fatti e personaggi, abbiamo motivi di credere che la Serbia democratica non utilizzerà la forza, andando incontro all’ennesimo disastro.

Sappiamo anche però, che lo stesso criterio verrà malauguratamente chiamato in causa nei Balcani. Non tocca a noi, ricordare che in Bosnia, esiste una volontà di separazione delle varie etnie e che una parte di Macedonia viene considerata Kosova albanese dai guerriglieri, che più volte sono stati attivi nella zona.

Noi speriamo che prevalga il buon senso, quello di chi si alza la mattina per andare a lavorare e di cui fino ad adesso abbiamo raccontato le storie: dal canto nostro, continueremo come l’orchestra del titanic, a postare i nostri argomenti, testimoniando con la nostra scrittura e contandoci giorno per giorno, che i popoli dei balcani hanno molti motivi per stare insieme, motivi culturali, e che, nella nostra burekzilnica, ciò è una cosa scontata, molto molto normale.

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posted at 6pm on 17/02/08 | 34 comments | Filed Under: Senza categoria

Il caso accusativo (il più semplice dal mio punto di vista) è utilizzato per i sostantivi che, all’interno della frase, fungono da oggetto dell’azione. Bisogna però stare attenti perché:
– I sostantivi che denotano oggetti animati (persone, animali) hanno l’accusativo singolare uguale al genitivo. Esempio:
Jedim jelena (mangio un cervo)

– I sostantivi che denotano oggetti inanimati (cose) hanno l’accusativo singolare come il nominativo. Esempio:
Kupim auto (compro un automobile)

I sostantivi collettivi (Narod – Nazione, Sabor-Dieta non nel senso alimentare), benché indichino un gruppo di esseri animati hanno l’accusativo come il nominativo. Infine quando ad oggetti inanimati si attribuisce un significato animato, l’accusativo è come il genitivo. Esempio:
Pitati mjeseca (interrogare la luna)
Vidjeti vjetra (vedere il vento).

Le seguenti preposizioni reggono generalmente l’accusativo:
– kroz+accusativo=per, attraverso (moto per luogo. Kroz centar – per il centro)
– uz+accusativo=lungo (uz obalu – lungo la costa), vicino (budi uz me – stammi vicino), oltre (uz ostalo – oltre l’ostacolo)
– na+accusativo= su, sopra (moto a luogo. Metni vazu na stol – metti il vaso sul tavolo)
– o+accusativo= contro (Udario je autom o zid – ha sbattuto l’auto contro il muro)
– po+accusativo= scopo (Oti?i po mlijeko – andare a prendere il latte), prezzo (Po što – A quanto?)
– u+accusativo= in, a, da (Moto a luogo. Idem u grad svaki dan – vado in città ogni giorno).

Ce ne sono ancora altre…A voi il compito di trovarle 😉

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posted at 2pm on 15/02/08 | 3 comments | Filed Under: Senza categoria

Quest’estate, a margine del matrimonio, sono successe un bel po’ di cose notevoli. Gli episodi d’interazione siculo-macedone di sicuro, però, meritano un posto d’onore fra i microeventi che hanno arricchito le nostre giornate.

Ne abbiamo filmato uno, che vi proponiamo a titolo esemplificativo. Diciamo subito che “Cocco Bello” è diventato il tormentone dell’estate: ai macedoni l'”abbanniata” deve essere piaciuta dato che la ripetevano in ogni momento utile, cercando di imitare la voce strozzata con aspirazione finale del venditore ambulante.

Un’altra cosa interessante, è l’interazione vera e propria (che abbiamo coperto da un filtro per motivi di privacy): mio suocero è l’acquirente mentre il mio compito sarebbe dovuto essere quello di tradurre (anche se non parlo macedone!). In realtà, però, il mio ruolo viene subito ridimensionato perché i due non sembrano aver bisogno di me: si capiscono al volo.

L’oggetto del contendere è la dimensione del pezzo di cocco: deve essere grosso (po golemo) e il venditore lo sa già, e proprio per questo propone due pezzi grossi a “due e”, ovvero due euro.

La trattativa sembra andare troppo per le lunghe tanto che spunta un bel: “ajde davaj”, che in siciliano sarebbe “amunì rammi ‘cca”.

Portata a termine la transazione, il nostro amico venditore può riprendere l’abbanniata e ricominciare il suo cammino verso il prossimo cliente.

CoccoH bello! (Amunì provateci anche voi!)

P.s. dimenticavo, il “grazia” finale di mio suocero è un capolavoro!

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posted at 11pm on 05/02/08 | 6 comments | Filed Under: Senza categoria



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