Karaula – un film yugoslavo dopo la Yugoslavia

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Grazie al blog ImagineSEE veniamo a sapere che al parco nazionale di Galicica sul lago di Ohrid in Macedonia è in fase di lavorazione un film, Karaula, che, per la prima volta, unisce dal punto di vita organizzativo tutte le Ex repubbliche yugoslave.

Il plot, basato sul romanzo del giovane Ante Tomic non a caso chiamato “Nothing could surprise us”, affronta la tematica della fine della confederazione in maniera dolce/amara. Negli anni ’80, un soldato di stanza al confine albanese per nascondere ai suoi di aver contratto la sifilide inventa un attacco albanese che per l’appunto “sorprende” l’esercito in una tragicomica psicosi.

Il film non risparmia stilettate contro le ideosincrasie della Uugoslavia pre-dissoluzione, prendendo letteralmente in giro, in bilico tra la critica e la nostalgia, i rigori e gli eccessi nella vita quotidiana dell’esercito.

Karaula sembrerebbe così un film destinato a risvegliare l’interesse di quanti in ogni angolo della confederazione hanno avuto a che fare con la vita quotidiana del servizio militare, della “naja” fuori dalla guerra che di li a poco avrebbe insanguinato il paese.

Il film, diretto da Rajko Grli? dovrebbe uscire nelle sale nella prima metà del 2006 e se tutto procede per il meglio dovrebbe essere presentato ufficialmente al festival di Pula.

Ecco due parole dello stesso Grli? che rendono bene l’idea dello spirito del film:

“I think that one extra ordinary group of people from former Yugoslavia is gathered. It is not, as some people often say, YU nostalgia. Simply, I think one cannot put embargo on two things, on memories and professionalism. When I say memory, I can’t delay some good things that happened to me in the country called Yugoslavia”.