Quando si tira in ballo la questione dell’economia della guerra, in genere, si pensa al petrolio, ai trafficanti di armi micidiali e a commerci più o meno leciti.

In guerra (e subito dopo), al contrario, innumerevoli sono le piccole meschinità e le grandi fortune di ordinaria amministrazione, quelle che puntualmente passano inosservate e che puntualmente coinvolgono bizzarri personaggi.
Ecco, quando ero in Macedonia, in testa a tutti i tg, la notizia, stranamente quasi introvabile in inglese su Internet, dello scandaloso risarcimento di 700.000 euro offerto ad un pastore albanese per l’uccisione del suo gregge di pecore da parte di un elicottero.

Settecentomila euro, avete capito bene…